Eleonora Deiana Psicologa e Psicoterapeuta

Eleonora Deiana Psicologa e Psicoterapeuta

La scelta del partner negli alcolisti

2021-09-08 16:02

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La scelta del partner negli alcolisti

Non esistono strutture di personalità specifiche dell’alcolista e dei suoi familiari, possono solo essere rintracciate alcune caratteristiche comuni (Long 1986). L’incontro tra l’alcolista o il futuro alcolista e il proprio partner sembra guidato dall'incontro tra la scarsa autostima del futuro alcolista e la volontà salvifica ed assistenziale della controparte (V. Andreoli 1997). In questo modo la coppia si struttura intorno ad un mito di interdipendenza reciproca, che soddisfa le attese ed i bisogni intrapsichici di entrambi i membri (Velleman, Orford 1984). 




Per quanto riguarda la compagna di un alcolista, molti autori sostengono che avere un padre con problemi alcool correlati possa influire nella scelta inconscia di un marito bevitore, per poter così rivivere il rapporto già sperimentato nell'infanzia con il proprio padre, con la convinzione che "stavolta" sarà diverso, come per una sorta di riscatto, la donna ha di nuovo la possibilità di provare a “guarire” il proprio oggetto d'amore. Un padre aggressivo e rigido può incidere nella ricerca da adulti, di un rapporto sadomasochistico di questo tipo.


Alcuni autori (kessel e Walton 1978) identificano specifiche categorie di donne particolarmente attratte dagli alcolisti, così come, dal'altra parte anche gli alcolisti sono attratti da specifiche donne: con caratteristiche materne, spesso anche più anziane, e che siano prive di ruolo e spazi propri nel contesto familiare.


Una tipologia di queste sono quelle donne appartenenti alla categoria dei dipendenti affettivi di tipo codipendente CLA (Codependent Love Addicts). Molte di loro soffrono di scarsa autostima ed hanno un modo di pensare, sentire e comportarsi, in certo modo, prevedibile. Ciò significa che, vista la condizione di insicurezza e bassa autostima, cercano disperatamente di rimanere attaccati alla persona da cui sono dipendenti, manifestando un comportamento codipendente. Questo include: essere permissivi, aiutare, prendersi cura del partner, esercitare un controllo passivo – aggressivo ed accettazione di abbandono ed abusi. In generale, i CLA faranno di tutto per “prendersi cura” dei loro partner nella speranza di non essere lasciati o di essere un giorno ricambiati.


Queste donne provengono da una famiglia “rigida” che avrebbe assegnato loro, fin da subito, il ruolo di martiri costringendole ad assumere condotte che oscillano dall’iperprotettività di tipo materno al punitivo-accusatorio, rafforzando il rapporto circolare che si innesca dove si è alternativamente vittima e aggressore che potrebbe essere collegato ad un bisogno di dipendenza infantile. Il passato e il presente relazionali si confondono, aiutati dall’effetto confusivo dell’alcol.


I partner maschili di una donna etilista possono essere portatori di conflitti pregressi, appartenenti alla propria infanzia, una propensione patogena, che si vanno a combinare con i conflitti della donna sia infantili sia alcol-correlati. Possono essere, a loro volta, violenti e incapaci di stabilire rapporti e relazioni basate sull’affetto.


Per quanto riguarda i figli di un alcolista essi hanno una possibilità di sviluppare a loro volta la condotta alcolista 4 o 5 volte superiore ai figli di genitori non alcolisti. Sono molte le limitazioni e i disagi cui vanno incontro, come il senso di essere “diverso” da gli altri coetanei, l’impossibilità di condividere momenti di svago in casa propria, con i coetanei organizzando incontri, e spesso la distanza che i parenti pongono nei confronti dell’intero nucleo familiare. Inoltre, i bruschi cambiamenti di umore di un genitore etilista disorientano i figli, che spesso vivono in uno stato di ansia continua. Questi bambini sono sottoposti a comportamenti incostanti da parte di entrambi i genitori che oscillano da conflitti accesi al totale disinteresse per la situazione.


Gli esiti della vita con genitore/i alcolista/i sullo sviluppo dei figli possono essere molteplici e di varia natura, riassumibili in:


  • problemi di identificazione, difficoltà di socializzazione, presenza di forti sentimenti di vergogna ed esclusione, scarso adattamento in adolescenza, disturbi riguardanti la gestione dell'aggressività, che possono condurre, in età adulta, a smorzare questa inconciliabile situazione di ambivalenza, bevendo in eccesso o, in casi estremi, allo sviluppo di una personalità antisociale (kandel 1978).

  • disturbi della propria immagine con manifestazioni a volte di natura fobica, ipocondriaca o di personalità istrionica/isterica, o personalità ansiose.

  • disturbi dell'affettività dovuti alla continua ricezione di messaggi contrastanti e confusi da parte del genitore alcolista.

  • instaurazione di un'alleanza con il genitore non etilista che ha come conseguenza o una dipendenza eccessiva o una crescita rapida questo allo scopo di rimpiazzare il genitore alcolista e dare all'altro la possibilità di appoggiarsi ad un figlio adultizzato, oltre che per diminuire il proprio carico sulla gestione familiare. Si producono alleanze tra il coniuge astemio e il figlio più spesso di sesso opposto, che viene promosso a compiti adulti e sostitutivi all'interno di una relazione di alleanza, spesso sessualizzata, contro il genitore alcolista.

Alcuni studi (Bartolomei et al 1982) hanno rilevato che il figlio maschio maggiore deve spesso prendere il posto del padre assumendosi le responsabilità dell’organizzazione della famiglia ponendosi come modello adulto alternativo a quello del padre.


La personalità dei membri della famiglia è solitamente una struttura rigida che permette, in modo quasi meccanico l’autoperpetuarsi di risposte comportamentali atte a mantenere le risposte disadattive dell’alcolista che nell’immediato producono risposte positive e consolatorie.



BIBLIOGRAFIA


Andreoli (1997)E vivremo per sempre liberi dall'ansia,Rizzoli, Milano.


Bartolomei, Barbieri, Venturini, Winkler (1982) Considerazioni sulla famiglia dell’alcolista, in: Alcolismo ospedale e territorio, Atti convegno 5-6 marzo 1982, istituto italiano di medicina sociale, Roma.


Bastiani Pergamo (1996) Alcolismo prevenzione negata. Una risposta clinica. Armando Editore, Milano.


Becattini (2000) Alcol e Famiglia, in: Angioli, Dimauro, Manuale di alcologia, Le Balze.


Kandel (1978) Drug and Drinking Behaviour Among Youth, in Rev Social, 6.


Kessel, Walton (1978)L’alcolismo, Feltrinelli, Milano.


Pierlorenzi, Senni (2001)L’alcolismo. Carocci, Roma.


Velleman, Orford (1984) Intergenerational Transmission of Alcohol Problems, in: Krasner, N.,Madden, J. and Walker, R., eds. Alcohol Related Problems. Chichester: Wiley, pp. 97-113.